E adesso andiamo a incominciare

Quadro primo - La caduta di P. Petit
"La caduta sul cavo, l'incidente lassù, l'esercizio mancato, il passo falso; tutto ciò deriva da una perdita di concentrazione, da un piede male appoggiato, da una fiducia esagerata in se stessi.
Non dovete perdonarvelo. Il funambolo è spettatore della sua stessa caduta. Con gli occhi spalancati, volteggia attorno al filo per ritrovarsi aggrappato con un braccio o appeso per le gambe. Senza mai abbandonare il bilanciere, deve trovare lo slancio per rialzarsi e riprendere al più presto, e con impeto maggiore, il movimento interrotto.
Il più delle volte scrosciano gli applausi, nessuno ha capito.
L'errore è partire senza speranza, lanciarsi senza fierezza nella figura che si è certi di mancre.
Ogni pensiero sul filo è una caduta in agguato."

Quadro secondo - Il giocoliere
Nelle mani dell'apprendista giocoliere la vita è come l'insieme dei cerchi colorati che volano nell'aria. Ne cadranno molti tra le dita tentennanti e per ogni cerchio che cade il giocoliere imparerà meglio la presa, fino a che tutto sembri facile e scorra senza intoppi. O quasi.

Quadro terzo - Il domatore
La vita è come il circo, in ogni circo che si rispetti ruggiscono le belve feroci. Sono ovunque: fuori, dentro e intorno a noi, poveri domatori chiusi in gabbia. Il nostro gioco è imparare a domarle. Anche solo con un po' di ironia.

Quadro quarto - L'illusionista
E poi ci sono le emozioni. Improvvise, spiazzanti, come trucchi di un abile prestigiatore, che dal suo cilindro estrae meraviglie. Ma come gli illusionisti, si sa, niente è come sembra. Tutto cambia, si trasforma, e quello che prima sembrava non esserci, appare dal nulla davanti ai nostri occhi increduli. È il numero finale, quello più emozionante. Dopo di lui il sipario cala, ma è solo per un attimo.
Di domani in domani, lo spettacolo si rinnoverà.

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